Alessandro Malaspina a Gherardo Rangoni  (*)

Cadice, 17 luglio 1789


     Già quasi sul momento di partire mi diriggo a lei con questa mia; non solo per rivalidare una corrispondenza che mi sarà sempre preziosa, e per ringraziarla nuovamente dello scientifico fervore  che ha manifestato a pro' nostro, se non se anche per ragguagliarla de' capi principali della nostra spedizione, della quale poi il cav. Belmonti la informarà con più dettaglj di quelli di cui sia una lettera suscettibile.

     Mi fo l'onor di rimetterle una lista de' due armamenti. Le dimensioni delle corvette, intieramente uguali l'una all'altra ,sono le seguenti (1), e posso assicurarle che nelle pruove fatte a questi dì passati abbiam conosciuto all'evidenza che né i grossi mari, né le calme, né l'eccessiva vicinanza alle coste sono oggetti che possano in verun modo rendere arrischiata la nostra navigazione. Possiam contenere due anni di viveri, abbiam con noi quattro anni e forse più di attrezzi marittimi di tutte le specie; tutta la gente sta comodissimamente alloggiata (2); abbiam dentro cinque bastimenti piccoli (3) per i differenti oggetti scientifici e salutevoli che ci occorrono. Non abbiam preso il bastimento in pezze (4), conforme all'esempio degli altri viaggiatori; in primo luogo, perché negli estremi pericolosi delle Americhe nostre, così al norte come al sur, avremo bastimenti al proposito che ci secondino; in secondo luogo, perché è una troppo grande tentazione per abbandonare il proprio bastimento forse fuor di proposito; in terzo luogo, perché fin qui, anche fra molti più rischi di quelli che abbiano ad incontrarsi, non le abbiamo mai viste utili, anzi forse sarebbero state la causa della perdita dell'«Endeavour» nel primo viaggio di Cook(5).

     L'estensione che finalmente ha dato S. M. a questo viaggio merita poi l'interesse de' savj, qualunque siensi le risulte, forse per esser somigliante impresa "d'altri òmeri soma che de' miei". Le ricerche sopra la costa patagonica saranno compiute posciacchè vi ritornerò al second'anno, se mai nel primo, o le terre dell'Archipelago di Chonos o qualche parte di Chiloé, a motivo dell'inverno restassero non ben conosciute. Si tratta pur anche di un nuovo riconoscimento de la costa settentrionale del Mar Pacifico, se mai l'adempimento felice del destino primario, le apparenze di una buona state e le ulteriori istruzioni dedotte dai discorsi e riflessioni qui fatte paressero esiggerlo, senza offendere que' che ci hanno preceduto.

     Lei sarà di tutto puntualmente ragguagliato, e le inchiuderò le risposte ai varj punti indicati o da lei, o dal pregevolisimo sig. abbate. Spallanzani, o da qualche altro dotto suo amico, a misura che i casi lo esiggano o ci proporzionino il disciorle. Puol credere, quanto ci occuperà la fisiologia e tutte le scienze naturali. Spero che ci ajutino molto il conoscimento delle lingue differenti, la lontananza da tutto sistema e la comunicazione con le nostre informazioni dedotte da testimonj autentici. Le pruove sopra la salute dei naviganti ci saranno non meno interessanti: saranno costanti l'uso dell'aria fissa nell'acqua, le sperienze sopra i vegetabili e l'uso di tutte quelle cose fresche che ci vengano a mano (6). Finisco già, stimatissimo sig. Marchese, con prender di nuovo da lei congedo, notificarle la mia gratitudine e desiderio di servirla, e ripetermi pieno di rispetto.
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(*) Originale in BEM; G. CAMPORIi, «Della vita e delle avventure del marchese Alessandro Malaspina», Memorie della Reale Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Modena, Tomo IV, 1862, pp. 143-155,. v. pp.148-149; D. MANFREDI, Alessandro Malaspina e Fabio Ala Ponzone. Lettere dal Vecchio e Nuovo Mondo (1788-1803), Bologna, Il Mulino, 1999, pp. 191-194.  [Criteri di edizione]

(1) Evidentemente le dimensioni erano descritte nel prospetto che doveva essere accluso alla lettera.

(2) Conoscendosi l'attenzione di Malaspina verso gli aspetti igienici e sanitari, possiamo ben credere che nelle corvette gli alloggiamenti fossero migliori rispetto a qualsiasi altra precedente spedizione. Ma, quanto all'effettiiva comodità degli alloggiamenti, ci limitiamo qui a riprodurre un passo del diario "privato" di Tomás de Suria, che fece parte della spedizione nella campagna del nord-ovest: «Sólo diré que, tendido en mi cama, doy con los pies en el costado de la corbeta y con la cabeza en el mamparo (que así llaman a la tabla que cierra el camarote) y desde el pecho y la cubierta, que es mi techo, hay cuatro dedos de distancia, cuya estrechura no me deja menear en la cama y necesito hacerme un rollo, cubriéndome la cabeza aunque me sofoque, pues es menos mal que verse acometer de millones de cucarachas de que hay tanta peste que a algunos individuos les hacen llagas en la frente y punta de los dedos»; v. A. REY TEJERINA (ed.), Tomás de Suria a l'expedició Malaspina. Alaska 1791, Valencia, Generalitat Valenciana, 1995, p. 120.

(3) Più propriamente, si trattava di lancie, scialuppe e canotti.

(4) Vale a dire, smontato.

(5) Nel 1770 l'«Endeavour» si incagliò nella grande barriera corallina che si stende lungo la costa orientale dell'Australia e nello scafo si aprirono alcune vie d'acqua. La consapevolezza che nella lancia non vi sarebbe stato spazio per tutti indusse l'equipaggio a prodigarsi all'estremo, cosìcchè le falle poterono essere ingegnosamente tamponate, l'acqua pompata e la nave, disincagliata, fu condotta ad una vicina baia per le prime sommarie riparazioni.

(6) Rangoni aveva raccomandato il consumo di verdure fresche e di frutta, quale efficace misura antiscorbutica, e si era parlato anche di marmellata di carote.

Text courtesy of the Centro di Studi Malaspiniani, Mulazzo, Italy; notes by Dario Manfredi.     English Translation

Updated: June 5, 2018