Alessandro Malaspina a Gherardo Rangoni  (*)

 Cadice, 20 gennaio 1789


      Eccomi stimatissimo sig. Marchese, ad incommodarla direttamente, non solo con una copia di lettera scritta ai sig.ri Lalande in Parigi e Banks in Londra, se non se per anche con nuove annotazioni sopra la lettera stessa e, sopra tutto, con una inchiesta di tutti quei dettagli che, di costí, come di una ricca miniera posson ritrarsi. Non mi intratterrò in discolparmi della libertà che mi prendo. L'oggetto che la muove, il naturale suo affetto alle scienze, e più di tutto la comune amicizia nostra con il cav. Belmonti (1), sono altre tante ragioni che mi tengon tranquillo, ond'è che, senz'altre scuse, passerò a dirle quelle cose che più opportune mi pajono in questo momento. Le è ben noto, stimatissimo sig. Marchese, che i conoscimenti naturali hanno acquistato a quest'ultimi anni un rapido progresso, dacchè gli Europei con oggetti ed occhj filosofici han cominciato a visitare i paesi più remoti, dove, non per anche introdotti i troppo ricercati nostri costumi, l'uomo, e la superficie stessa del globo si presentano con colori assai più veridici. Si son dati de' dettaglj di tutto (forse con troppa facilità), ciascheduno poi ne ha abbracciata quella parte che più util gli fosse per i suoi sistemi, e frattanto le idee giuste o (chiamiamoli) assiomi si son coperti con una specie di velo, onde render già impossibile il discorso matematico e dar luogo ad infinite congetture.

     Non è dunque già tanto la scoperta di nuovi continenti immaginari, come le ricerche scientifiche de' già scoperti, che debbono ser l'oggetto primitivo de' viaggi che d'ora in avanti intraprendano gli Europei alle regioni marittime distati. Il capitano Cook, ed ora mr. de Lapérouse rendon già quasi inutile qualunque tentativa verso di nuovi scoprimenti, e quantunque il viaggio che adesso si va a imprender da noi, riguardo alla parte geografica, soggetta all'astronomia, possa aver forse in se qualche cosa di nuovo, mi è parso, e S. M. si è degnato approvarlo, che non tanto la geografia, come l'istoria naturale dovea esserne l'oggetto principale.

     Quest'idea, per noi a dir vero lusinghiera, tanto più, che ci si presentava la speranza di poter seguir le tracce del sig. brigadiere Antonio Ulloa (2), sviluppando le notizie americane, di quella grande quantità di favole che, in parte il non esser publici i scritti spagnuoli, ed in parte o le difficoltà dell'idioma, o le corse troppo rapide, o il natural amore al maraviglioso debbono aver prodotte, sarebbeci nulladimeno riescita ben imperfetta, se non ci guidassero, nelle nostre ricerche, istruzzioni più dettagliate e meglio dirette ad indagar la verità, senza perdita di tempo e senza mischiarvi cose superflue. Forse il più gran male di un passaggere è il volerlo veder tutto bene, né il savio, dal suo ritiro, deve ecconomizzare i sui provvidi avvisi all'uomo errante, così come questi deve all'altro diriggere le sue fatiche, veglie, e pericoli.

     Ecco le ragioni che hanno mosso il sig. balì Valdés a proporre a S.M., e questa a permettere, che in una spedizione impresa in generale a beneficio di tutti, vi avessero quella parte che debbono avervi anche i savj stranieri, che con tanto vantaggio della società si occupano oggidì delle ricerche fisiche e filosofiche.

     Quali sien poi quelle che m'inducono a diriggermi a Lei, come a un degno mecenate delle scienze, in codesto bel paese, lascio il dirlo a tutti que' che hanno l'onor di conoscerlo ed il piacer di trattarlo; e potrà anche meglio giustificarmene, agli occhj del mondo, l'interessante accopio di dettagli che da Lei, e per mezzo suo da suoi dotti amici, spero ricevere verso il fine di maggio. Io almeno mi farò sempre un pregio di desiderarli, per quell'amore che professo alle scienze ed uno studio incessante di seguirli, per quella utilità che naturalmente ne ha da procacciare il publico, e frattanto, pieno per lei d'una vera stima e con il maggior desiderio di servirla, mi do l'onor di raffermarmi suo.
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(*) Testo pubblicato da: D. MANFREDI, Alessandro Malaspina e Fabio Ala Ponzone. Lettere dal Vecchio e Nuovo Mondo (1788-1803), Bologna, Il Mulino, 1999, pp. 156-158. Originale oggi disperso; copia in APSF; Picanyol, pp. 38-39.  [Criteri di edizione]

(1) Malaspina si riferisce ad Alessandro Belmonte [e non, come scrive Malaspina, Belmonti, n.d.c.]  Stiviri, italiano nativo di Rimini, che era stato ufficiale della Real Armada.

(2) Antonio de Ulloa y de la Torre-Guiral (1716 -1795) fu alto ufficiale della Real Armada. Ottenne il grado di guardiamarina nel 1773. L'anno seguente, unitamente al collega Jorge Juan, fece parte della spedizione all'Ecuador, organizzata dall'Accademia delle Scienze di Parigi allo scopo di calcolare la lunghezza del meridiano terrestre. Il viaggio di ritorno fu fortunoso e Ulloa dovette trascorrere anche un certo periodo in Inghilterra, ove frequentò la Royal Society. Rientrato in Spagna nel 1746, si diede a preparare, con Jorge Juan, la Relación histórica del viale a la América Meridional, scritto ricco di notizie politiche sui possedimenti spagnoli nel Nuovo Mondo. In seguito compì un viaggio in vari paesi d'Europa per acquisire documentazioni tecniche e scientifiche. Rientrato, promosse l'organizzazione dei collegi di medicina e chirurgia, dei giardini botanici, di un gabinetto di storia naturale e - sempre con Juan - progettò l'istituzione della Academia de Ciencias di Madrid. Scrisse altri trattati sull'America e, nel 1765 fu nominato governatore della Luisiana meridionale. Qualche anno dopo, nuovamente in Spagna, fu promosso capo di squadra e si stabilì sull'Isola del León, presso Cadice. Dopo un'ultima parentesi americana, tornò a Cadice e proseguì negli studi ed in altre pubblicazioni.

Text courtesy of the Centro di Studi Malaspiniani, Mulazzo, Italy; notes by Dario Manfredi.

Updated: June 5, 2018