Mulazzo, Massa-Carrara, Italia
NOTIZIARIO DEL CENTRO
Anno II, n. 5 10 aprile 2001
A cura di Dario Manfredi
NOTIZIE
1.- Il 17 marzo il Consiglio Comunale di Mulazzo ha approvato una deliberazione con la quale viene proposto alla Regione Toscana – alla quale compete la materia - di modificare la denominazione ufficiale del Comune. In base a tale deliberazione il comune dovrebbe denominarsi "Mulazzo Malaspina", in memoria del Navigatore che vi nacque il 5 novembre 1754. Tale deliberazione è stata adottata dietro iniziativa appoggiata dai responsabili di nove istituzioni culturali lunigianesi, che hanno fatto pervenire al Consiglio Comunale una lettera-appello nella quale venivano illustrate le ragioni e l’opportunità di un tale storico cambiamento. Tale lettera è stata sottoscritta da: Accademia Lunigianese di Scienze "Giovanni Capellini", Associazione "Amici del Campanone", Associazione Culturale Lunigianese, Associazione "Manfredo Giuliani" per le Ricerche Storiche ed Etnografiche della Lunigiana, Centro Aullese di Ricerche e di Studi Lunigianesi, Centro di Studi Malaspiniani "Alessandro Malaspina", Centro di Studi Umanistici "Niccolò V", Cinquecentesca Accademia degli Imperfetti, Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi, Istituto Internazionale di Studi Liguri.
2.- Il 1° aprile a Montignoso (Massa) è stato aperto al pubblico il castello Aghinolfi. La fortificazione, che ha oltre mille anni di storia, appartenne per qualche tempo alla famiglia Malaspina. Il restauro è stato realizzato con ottimi criteri, che permettono di leggere con chiarezza la varie fasi costruttive.
3.- Il 9 aprile – anniversario della morte di Alessandro Malaspina – presso il Centro di Studi Malaspiniani si è svolta una riunione di lavoro volta a delineare un programma di ricerche per il biennio 2001-2002. I risultati di tale incontro saranno illustrati in uno dei prossimi comunicati.
4.- Dietro proposta di Dario Manfredi, la professoressa Rossana Piccioli,
direttrice del Civico Museo Etnografico della Spezia, ha accettato di collaborare
stabilmente con il Centro e di occuparsi, in particolare, di dirigere le
sezioni "Archivi di Lunigiana" (secolo XIX) e "Spedizione Malaspina" (ramo
di Etnografia)
PUBBLICAZIONI RICEVUTE
J. GIL, Miti e utopie della scoperta. Oceano Pacifico: l’epopea dei navigatori, Milano, Garzanti, 1992, pp. 440.
G. CAPELLINI, Relazione di un viaggio scientifico fatto nel MDCCCLXIII nell’America settentrionale, Bologna, Gamberini e Parmeggiani, 1864, pp. 44.
- R. RICCI, «Il ramo Obertengo da cui i "Massa-Corsica" e gli stessi fino alla conquista del Giudicato di Cagliari (1033-1192) tra Massa e Lunigiana» (pp. 69-83)
A. BARBUTO, Nostra Signora dell’Acquasanta, La Spezia, Ed. del Tridente, 1991, pp. 44
«Revista del Instituto de Estudios Histórico-Marítimos del Perú», n. 19 (2000).
Nello stesso fascicolo, si ripubblica un articolo di D. Manfredi (L’araldica della casa Malaspina) già apparso nel 1997 sulla pubblicazione della Domus Malaspiniana.
Un inedito schizzo di Antonio Pineda, naturalista della Spedizione Malaspina
Il corpus dei disegni prodotti dalla spedizione Malaspina (1)
si è recentemente arricchito di un ulteriore elemento (2).
Il pezzo, in verità, non presenta un gran valore artistico e non è neppure giunto a noi in buono stato di conservazione; tuttavia ha la particolarità di essere - per ora - l'unico comparso in Italia. Fortunatamente, esso ha trovato la più appropriata delle sedi: infatti, ora fa parte degli archivi del Centro "Alessandro Malaspina" di Mulazzo (3).
Il disegno, o meglio, lo schizzo, è tracciato a matita ed occupa poco meno della metà di un foglio di mm. 310 x 220 (v. fig.).
Sotto, sempre a matita, compare la dicitura "Vista de un grupo de basaltos en la Barranca oriental sacada del O desde la casa del administrador".
La grafia presenta vari punti di contatto con quella del naturalista Antonio Pineda; e ciò induce ad attribuire a costui la paternità del disegno; inoltre, tra i naturalisti della spedizione, Pineda era quello che maggiormente si interessava di litologia (4).
La semplice indicazione di "barranca oriental" non permette di identificare il sito con assoluta certezza; tuttavia, sapendosi che la Spedizione Malaspina visitò e tracciò una carta geografica della costa dell'Uruguay "hasta las barrancas del medio al oeste de Montevideo" (5), si può azzardare l'ipotesi che il disegno riguardi una zona attigua, o meglio, sita ad oriente della barranca centrale.
Il soggetto, come si vede, è costituito da rocce basaltiche, non molto differenti da quelle di Querétaro (Messico), che tanto interesse destarono nei disegnatori della spedizione (6).
Osserviamo, infine, che l'interesse dei naturalisti della spedizione per i basalti doveva essere non soltanto di natura estetica (pur essendo indubitabile che la regolarità di quei prismi basaltici abbia generato una certa suggestione) ma anche, e soprattutto, di carattere speculativo. Infatti, all'epoca, all'origine vulcanica del basalto si dedicavano studi, volti tutti a formulare, o rafforzare, teorie circa la formazione della Terra.
D. M.
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(1) v. il corpus dei disegni pervenutici in: SOTOS SERRANO, C., Los pintores de la expedición de Alejandro Malaspina, Madrid, Real Academia de la Historia, 1982, voll. 2, pp. 300, 716, ill.
(2) Dopo la pubblicazione citata nella nota precedente - ovvero quando si pensava di conoscere tutta la superstite opera grafica della spedizione - a Londra apparvero lavori di Fernando Brambilla; v. SOTOS SERRANO C., Nuevas obras de Fernando Brambila en Londres, in Homenaje al Profesor Hernández Perera, Madrid, Ed. Comunidad Autónoma de Canarias, 1992, pp. 453-458; BARBER P., Malaspina and George III. Brambila and Watling three rediscovered drawings of Sydney and Paramata, in PALAU M. - OROZCO ACUAVIVA A. (eds.), Malaspina '92. I Jornadas Internacionales: Madrid - Cádiz - La Coruña 17-25 de Sept. de 1992, Cádiz, R.Academia Hispano-Americana, 1994, pp. 356-374.
(3) Il disegno è stato aggregato al Fondo "Ala Ponzone", dato che identica, a quanto sembra, è la provenienza; v. MANFREDI D. Inventari dei fondi "Ala Ponzone" e Ramón Ximénez" conservati nell'Archivio del Centro "Alessandro Malaspina" della Spezia, "Giornale Storico della Lunigiana", Nuova Serie, XL (1989), pp. 135 - 160. Avvertiamo peraltro che dal 1992 detti fondi archivistici non si trovano più alla Spezia, sibbene a Mulazzo.
(4) Lola Higueras Rodríguez - cui abbiamo chiesto il parere - è della nostra stessa opinione. Esprimiamo qui il nostro sentito ringraziamento per la costante collaborazione e la vera amicizia che seguita a manifestarci.
(5) v. HIGUERAS RODRIGUEZ M.D., Catálogo crítico de los documentos de la Expedición Malaspina /1789-1794) del Museo Naval, Madrid, Museo Naval, v. II, 1987, doc. n. 1634
(6) v. i disegni di Gutiérrez e Brambilla, nn. di catalogo 433 e 434, in SOTOS SERRANO, C., Los pintores, cit.