Alexandro Malaspina a Gherardo Rangoni   [1]

Santiago de Chile 28 marzo 1790

          Puol imaginarsi quanto mi sia grata ed onorifica la parte che prende nell'ultimo ascenso mío a capitan di vascello. La sua lettera mi ha raggiunto in questa capitale, la cui situazione al pie' delle Ande, e sopra l'amena valle del Mapocho, ha in sè veramente, quanto si puol desiderare, a un tempo stesso, di bello e di maestoso. Faremo un mapa, o carta, di questa valle con varie perspettive; sto travagliando per condurre una serie di triangoli fino a Valparaíso, ove abbiamo il nostro osservatorio, ed in questo travagliam costantemente al catalogo celeste australe, del quale spero che ci sapranno buon grado gli astronomi, posciachè vi troviam molto da accrescere e da correggere. Indico al medesimo tempo al mio fratello, ed al amico Belmonti, dove mi potranno presso a poco raggiungere le risposte di queste lettere e la mi dispensi, stimatissimo sig. Marchese, se mi inoltro a supplicarla del onore di questa corrispondenza la più frequente che sia possibile.

         Non metteremo in chiaro i travagli di quest'anno, che in Lima, ove per conseguenza la nostra dimora sarà un poco più lunga. Di lì avrò l'onore di scriverle diffusamente, come ad altre dotte persone di Europa, sopra i varj capi principali della comission nostra, così per quello che spetta all'idrografia ed alla astronomia, come per la fisiologia, botanica ed istoria naturale. Spero abbia ricevuta una mia dal porto di Montevideo; scrivemmo al tempo stesso agli astronomi di Brera, ragguagliandoli delle nostre varie osservazioni; ormai il nostro metodo di usar de' sei orloggi marini, che abbiam fra le due corvette, e che soggettiamo a un medesimo risultato per mezzo di equazioni diarie dedotte dal compararli fra loro, ci da longitudini così sicure come le osservazioni celesti dirette. Le distanze lunari stanno per l'ordinario ne' pochi minuti di grado, giammai arrivano al mezzo grado di differenza.

         Eccole presso a poco lo stato della nostra commissione, nella quale ella ha la bontà di prender tanta parte. Voglia il cielo che possiam terminarla in pace. Una guerra generale rovinerebbe i vassalli tutti. Finisco dunque con desiderare i suoi pregiatissimi comandi ed amicizia e con raffermarmi ...


[1] Originale oggi disperso; copia in APSF; Picanyol, pp. 42-43 Manfredi 1999, pp. 216-217.  [Criteri di edizione]

Text courtesy of the Centro di Studi Malaspiniani, Mulazzo, Italy; notes by Dario Manfredi.       English Translation

Updated: June 5, 2018