Alessandro Malaspina al fratello Azzo Giacinto  (*)

Puerto Deseado, 11 dicembre 1789


     Mi valgo dell'occasione di un bregantino che ha navigato meco, e che ritornerà in breve a Buenos Aires, per dirvi che la mia salute si conserva robusta ed il travaglio impreso procede  con la maggior felicità.

    Nel viaggio di Byron troverete i dettagli di questo porto, nel quale però sono stato più felice che lui, essendovi entrato per mettere a sesto tutta la parte di costa patagonica riconosciuta fin qui e per osservar questo porto ed occuparmi dell'astronomia e della storia naturale. Spero che quest'ultima parte particolarmente potrà soddisfare alla passione europea, avendo noi avuta l'occasione di aver qui una tribù di Patagoni, che ci ha dato luogo ad investigare con maggiore individualità i loro costumi ed idioma, di quello lo abbian fatto fin qui altri europei (1).

     Il nostro metodo di travagli astronomici è senza dubbio il più esatto che si sia usato per la costruzione delle carte, e gli orloggi nostri, anche nel freddo, conservano, almeno il maggior numero, un movimento sommamente uniforme. Non avrò più riposo fino a Valparaíso nel Chile, di dove avrete le mie notizie, che il poco tempo mi obliga adesso a raffrenare, raccomandandovi solo che mi salutiate gli amici e parenti, vi conserviate ad amare il vostro ...
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(*) Inedita; originale oggi disperso; copia in ACAM; D. MANFREDI, Alessandro Malaspina e Fabio Ala Ponzone. Lettera dal Vecchio e Nuovo Mondo (1788-1803), Bologna, Il Mulino, 1999, pp. .211-212. Il documento è di grafia di Azzo Giacinto Malaspina.  [Criteri di edizione]

(1) Molta curiosità nutrivano gli europei nei confronti dei patagoni, poiché le più antiche relazioni di viaggio (p. es. quelle di Sebastiano Caboto e Francis Drake) ne descrivevano con gusto le proporzioni gigantesche. Una successiva testimonianza di Sarmiento de Gamboa ridimensionò la questione, ma nella seconda metà del secolo XVIII la curiosità non era affatto sopita; cfr. Viaggio intorno al mondo fatto dalla nave inglese Il Delfino comandata dal Capo-Squadra Byron, Firenze, 1768, pp. 36-46.

Text courtesy of the Centro di Studi Malaspiniani, Mulazzo, Italy; notes by Dario Manfredi.      English Translation

Updated: June 5, 2018