CENTRO DI STUDI MALASPINIANI
"ALESSANDRO MALASPINA"

Mulazzo, Massa-Carrara, Italia

NOTIZIARIO DEL CENTRO

Anno II, n. 3            18 febbraio 2001

A cura di Dario Manfredi

NOTIZIE

1.- A Mulazzo, sabato 3 marzo, alle ore 16.30', nell'auditorium "Mario Mengoli" del Centro di Studi Malaspiniani, sarà presentato il volume di Loris Jacopo Bononi Libri & Destini. Sull'importanza di tale volume diamo qualche cenno più sotto, nella rubrica delle Pubblicazioni ricevute.
 

PUBBLICAZIONI RICEVUTE

Loris Jacopo BONONI, Libri & Destini. La cultura del libro in Lunigiana nel secondo millennio. Parte Prima, Lucca, Maria Pacini Fazzi, 2000, 340 pp.

L'autore, noto letterato, mecenate e bibliofilo, traccia in questo corposo volume un vivace affresco del contributo dato da tipografi, editori, autori e bibliofili di Lunigiana allo sviluppo della stampa dal XV al XX secolo. Sono giustamente ricordati anche alcuni membri della famiglia Malapena, tra cui Marco Antonio ed Orazio Malapena di Mulatto (più noto, quest'ultimo, con lo pseudonimo di Celio), per merito dei quali fu stampata (con il titolo Il Goffredo) la prima edizione di quel poema di Torquato Sasso che rimarrà poi nella storia della letteratura come La Gerusalemme Liberata. Il volume si conclude con un progetto museale che dovrebbe comprendere tutta la Lunigiana, e nel quale sarebbe adeguatamente compreso anche Alessandro Malaspina, che indubbiamente fu il maggiore scrittore lunigianese dell'Illuminismo.

Le parti seconda e terza del volume appariranno probabilmente entro un anno; nella terza parte - dedicata ad autori di Lunigiana - sarà inserito lo scritto inedito di Alessandro Malaspina Carta crítica sobre la obra del Quixote.

I Gesuiti fra impegno religioso e potere politico nella Repubblica di Genova, Genova, Biblioteca Universitaria e Biblioteca Franzoniana, 1991, pp. 116. E' il catalogo di una mostra bibliografica, allestita con le pubblicazioni gesuitiche conservate nella Biblioteca Universitaria di Genova. Fra i molti autori, ne segnaliamo alcuni, che hanno attinenza alla Lunigiana o all'attività missionaria in territori extra europei: Gian Carlo Brignole, Anton Giulio Brignole Sale, Lazzaro Cattaneo, Agostino e Nicolò Mascardi. NOVITA' EDITORIAL, SEGNALAZIONI, COMMENTI

"Las costas del fin del mundo. Expediciones. Viajes científicos españoles a las tierras de ultramar". National Geographic, edizione spagnola, vol. 8, n. 1, gennaio 2001, 8 pp. n.n.

La figura de Juan Francisco de la Bodega y Quadra (1744-1794) y sus tres expediciones a las costas del noroeste de América entre 1775 y 1792, sirven de hilo conductor para exponer - sucinta pero claramente - las razones de la corona española para defender sus intereses políticos y económicos en esas costas del fin del mundo, pues el avance de los rusos desde el norte, persiguiendo el comercio de pieles, atraía la presencia de navíos extranjeros que representaban una seria amenaza para las posesiones españolas de la zona. De Juan Pérez (1774) a las goletas de Malaspina "Sutil" y "Mexicana" (1792); el jefe Macuina y los indios Tlingit; el fondeadero de Nutka y las negociaciones con el capitán Vancouver por la titularidad definitiva de la isla; todo queda expléndidamente ilustrado con la reproducción de dibujos, grabados y objetos etnológicos originales procedentes de los museos españoles, y un mapa de la zona con las derrotas de los viajes de Bodega. (Blanca Sáiz)   La figura di Juan Francisco de la Bodega y Quadra (1744-1794) e le sue tre spedizioni alla costa nord-occidentale dell'America tra il 1775 ed il 1792 fanno sono il filo conduttore per esporre, succintamente ma chiaramente, le ragioni della corona spagnola per difendere i proprio interessi politici ed economici in quelle coste ai confini del mondo, dato che l'avanzata dei russi dal nord, impegnati nel commercio delle pelli, attirava a sua volta la presenza di altre navi straniere, che costituivano una seria minaccia per i possedimenti spagnoli di quella regione. Da Juan Pérez (1774) alle golette "Sutil" e "Mexicana", il capo Macuina ed la sua tribù Tlingit, l'appèrodo di Nootka ed i negoziati con il capitano Vancouver per stabilire definitivamente l'appartenenza dell'isola, tutto è splendidamente illustrato mediante la riproduzione di disegni, incisioni ed oggetti etnologici presenti nei musei spagnoli, ed con una mappa contenente le rotte dei viaggi di Bodega. (Blanca Sáiz)   L'ANGOLO DEL PEDANTE

Nel notiziario n. 3/2000 ci siamo occupati dell'anno della morte di Alessandro Malaspina, riproducendo un documento che riguarda il suo ultimo testamento (del 7 febbraio 1810). Evidentemente ciò non viene ritenuto sufficiente. Riproduciamo e trascriviamo ora un altro documento, nel quale viene indicato il giorno preciso del decesso: 9 aprile 1810.Si tratta del "Libro dei Morti" della parrocchia di San Pietro (in Pontremoli)

Nell'atto n. 136 è scritto:

Anno Domini 1810 – die 9 aprilis

Sacramentis omnibus rite munitus obijt in Domine Alexander ex Marchionibus Malaspina de Mulatio in hanc Parochia habitans; aetatis annorum 54 circiter, eiusque cadaver delatur ad publicum cemeterium, vulgo Campo-Santo, ibi sepultus fuit presente Don Vincentio Angella delegato ut supra, a me

Francisco Muri Rector

Traduzione:

Nell'anno del Signore 1810 – giorno 9 aprile

Ritualmente munito di tutti i sacramenti morì nel Signore Alessandro dei Marchesi Malaspina di Mulazzo abitante in questa Parrocchia, dell'età di anni 54 circa, il suo cadavere portato al pubblico cimitero, vulgo Campo Santo, ivi fu sepolto, presente don Vincenzo Angella a ciò delegato da me

Francesco Muri Rettore

Prima o poi anche la Library of Congress (Washington, D.F., U.S.A.) dovrà riconoscere che Alessandro Malaspina morì nel 1810 e non nel 1809, e perciò dovrà provvedere a modificare le schede bibliografiche!

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