MALASPINA, Azzo Giacinto (1746-1800 c.).

     Figlio primogenito di Carlo Morello, marchese di Mulazzo, e di Caterina Meli Lupi di Soragna. Amante del bel vivere, ma non disdegnoso di buone letture, dopo aver trascorso un periodo alla corte di Parma, divenne marchese di Mulazzo alla morte del padre (1774). Subito, nel suo minuscolo feudo, iniziò a legiferare con una sorta di affanno riformatore che, non soltanto fu malvisto dai Malaspina dei feudi attigui, ma, sovente, non fu capito neppure dai sudditi mulazzesi. Prima ancora che Napoleone, alla testa dell'armata d'Italia, vincesse le prime battaglie, Azzo Giacinto spontaneamente rinunciò ad ogni prerogativa feudale ed issò sulla torre di Mulazzo il tricolore francese (quello italiano non esisteva ancora), simbolo di Liberté Egalité Ffraternité. Durante la breve restaurazione del biennio 1799-1800 fu arrestato dalla polizia austriaca e, dopo un penoso calvario attraverso le prigioni di Firenze, Mantova, Verona e Venezia, scomparve in misteriose circostanze; quasi certamente affogò nel tentativo di evadere dal carcere veneziano di S. Giorgio in Alga.

     Non conoscendosi alcun ritratto suo, riproduciamo e trascriviamo qui la descrizione del suo aspetto, diramata dalla polizia austriaca al momento della sua scomparsa. Tale documento si conserva nell’Archivio Domestico dei Malaspina di Mulazzo (Mulazzo, presso il Centro di Studi Malaspiniani):

     E' fuggito dalle carceri di Venezia, ove era detenuto come prigioniere di Stato, Il Marchese Giacinto Malaspina d'anni 54, di statura 5 piedi e 10 pollici, magro di personale, viso olivastro, e allungato, naso lungo aquilino, occhi neri, grosse ciglia, canuto di capelli, ma non interamente, ed era vestito con giubba di color verde, pantaloni bigi, cappello tondo, scarpe e coda intrecciata: parla bene il francese ed un poco il tedesco.

     Questo regio Governo comanda premurosamente che detto soggetto sia diligentemente rintracciato, e arrestato, come S[ignoria] V[ostra] farà eseguire capitando in codesto suo dipartimento.  (Sigla)

Per saperne di più:

P. LITTA, Famiglie celebri italiane. Malaspina, Tav. VIII, Milano, Giusti, 1852.

E. BRANCHI, Storia della Lunigiana feudale, Pìstoia, Beggi, 1897-98, (ora anche in ristampa anastatica: Bologna, Forni, 1972), vol. I, pp. 452-471.

G. SFORZA, «Contributo alla biografia di Azzo Giacinto Malaspina ultimo Marchese di Mulazzo», Giornale Ligustico, XXII (1897), pp. 171-191.

G. SFORZA, «Un feudatario giacobino», Giornale Storico e Letterario della Liguria, IV (1903), fasc. 1-3, pp. 5-46. [Include il carteggio fra Azzo Giacinto e Paolo Greppi].

P. FERRARI, Un lunigianese fra i primi martiri della libertà italiana: Azzo Giacinto Malaspina, Pontremoli, Artigianelli, [1945], 14 pp.

D. MANFREDI, «Sulla sorte di Azzo Giacinto Malaspina ultimo feudatario di Mulazzo», Cronaca e Storia di Val di Magra, XVIII-XX /1989-1991, Aulla, 1992, pp. 119-135.

D. MANFREDI, «Apporti alla biografia di Azzo Giacinto III Malaspina di Mulazzo», Cronaca e Storia di Val di Magra, XXVI-XXVII / 1997-98, Aulla, 1998, pp. 151-179.

N. MICHELOTTI, «Gli anni bui di Azzo Giacinto, Luigi ed Alessandro Marchesi di Mulazzo», Archivio Storico per le Province Parmensi, Serie IV, XLIX-1997, Parma, 1998, pp. 147-167.

Dario Manfredi      

 

Updated: March 8, 2020